martedì 4 luglio 2017

BOOKTAG! Libri che (probabilmente) non leggerò mai

Ho trovato questo booktag sul canale di Matteo Fumagalli (che io adoro e seguo assiduamente) e, avendolo trovato interessante, ho deciso di rispondere anche io.

Le domande ruotano attorno ad un argomento spinoso per ogni lettore: i libri che, per un motivo o per l'altro, pensiamo che non leggeremo mai.
A volte sono libri che magari ci vengono consigliati milioni di volte, libri che tutte le persone intorno a noi considerano imprescindibili, ma che continuano a non catturare la nostra attenzione abbastanza a lungo. Come saggiamente sottolinea anche Matteo nel suo video, la vita è troppo breve e i libri sono tantissimi, troppi, infiniti, dunque è inevitabile dover scegliere e lasciare indietro qualche titolo.

Ma passiamo alle domande.




1. Un libro che ha scatenato grande entusiasmo ma che a te non interessa leggere

Devo cominciare col citare un libro che hanno amato e incensato in lungo e in largo, un libro che ha scalato le classifiche di vendita in moltissimi Paesi e a cui è riconosciuto il pregio di aver avvicinato molti lettori alla poesia. Sto parlando di Milk and honey di Rupi Kaur.

Forse dire che questo libro non mi interessi non è del tutto corretto: mi è capitato spessissimo di prenderlo in mano, in libreria, e leggerne alcuni brani. Tuttavia, lo faccio non tanto perché io voglia leggerlo, quanto perché, come sempre, provo un fascino morboso per quei libri che trovo terribilmente sopravvalutati. Per me, da quello che ho visto e letto, Milk and honey è proprio questo: sopravvalutato. Per ingenuità, forse; per mancanza di contatto e dimestichezza con la poesia, anche. Io di certo non sono un'esperta di poesia, però la amo molto e negli anni ho letto diversi autori e mi sono formata, anche per questo genere, le mie idee e i miei gusti personali.
Tuttavia, per come la vedo io, Milk and honey non è un libro di poesie. Come capita spesso con libri pubblicati ed etichettati come romanzi, quando in realtà sono storie (spesso fanfiction) prese pari pari da archivi web (spesso Wattpad), così Milk and honey è stato preso pari pari da Instagram e Tumblr e pubblicato sotto mentite spoglie, cioè quelle di un libro di poesie.
Nel fare questa operazione, tuttavia, c'è un grosso problema: viene cambiato il mezzo di comunicazione, ma nulla del messaggio comunicato. Lo scritto sul web e lo scritto pubblicato su carta in formato oggetto-libro sono e devono essere due scritti abissalmente diversi. Tuttavia, nel mercato editoriale attuale, questo aspetto di proprietà del codice in relazione al mezzo viene bellamente e continuamente ignorato. Se già con i cosiddetti romanzi mi dà fastidio, con la poesia mi fa vera e propria rabbia. Sarà perché considero la poesia un genere letterario più gentile, più intimo, più complesso, forse, della narrativa in prosa. Sarà perché Milk and honey, oltre a tutto quanto ho appena detto, mi sembra di una banalità sconcertante e di una pretenziosità vuota e senza limiti.

Sia come sia, no, alla fine di tutto non mi interessa leggere Milk and honey, perché penso che ne ricaverei solo fastidio, rabbia e frustrazione.

2. Una serie che non hai intenzione di iniziare / finire

Il primo titolo che mi viene in mente è  Il ciclo della fondazione di Isaac Asimov.

Qualche tempo fa, avevo acquistato il tomo completo, piena di belle speranze. Tuttavia, come ho ben presto scoperto, nonostante a me la fantascienza piaccia nei film e nelle serie tv, con questa serie di romanzi mi sono trovata davvero in difficoltà.
Ricordo di aver terminato la lettura del primo con grandissima fatica e di aver poi posato il libro sullo scaffale, ripromettendomi di andare avanti a leggerlo dopo una pausa.
Credo siano passati almeno tre anni, probabilmente di più.
Il libro è ancora lì, anzi è finito dietro, nascosto da una miriade di altri libri precariamente impilati.

3. Un classico che proprio non ti interessa

Il Faust di Goethe. Ci ho provato con Goethe, più di una volta, e non ci siamo proprio. I dolori del giovane Werther passi, anche se non mi ha entusiasmata particolarmente. Le affinità elettive onestamente l'ho detestato, non vedevo l'ora che finisse, è stata una sofferenza unica leggerlo. Dunque, nonostante come tematiche Faust potenzialmente potrebbe interessarmi molto, in realtà non mi sento minimamente attratta per via del mio rapporto pessimo con l'autore.
Pazienza.
Magari, quando avrò imparato il tedesco alla perfezione (se mai), lo leggerò in lingua originale e tutto il mio pensiero riguardo a Goethe cambierà.

Invece un autore che, pur avendolo letto anche in lingua originale, non riesce a trasmettermi alcun fascino o curiosità per la sua opera è Charles Dickens. Lo so, questa affermazione equivale quasi a una bestemmia.
Mi sento spesso dire, anche, che è strana questa mia avversione per Dickens, dato che sono una grande amante della letteratura inglese ed il periodo vittoriano mi affascina terribilmente.
Nonostante questo, io con Dickens davvero non ce la faccio. Mi dispiace anche, perché capisco perché sia così amato e lodato, capisco la sua importanza letteraria, capisco che sia un grande autore - ma quando si viene al dunque, leggere è un atto profondamente personale, e possiamo stare qui a raccontarcela finché vogliamo, ma alla fine ciò che più pesa nel nostro giudizio di un libro o di un autore è il nostro gusto personale.

Detto ciò, sono anche pronta a dare un'altra chance a Dickens, ma solo su alcuni libri. Ad esempio, non ho nessuna intenzione di leggere Oliver Twist, David Copperfield e tutta l'allegra combriccola di orfanelli poveri e tristi. Semplicemente, ogni volta che penso a questi romanzi, l'unica cosa che provo è un abisso di indifferenza.

Invece, credo che presto leggerò A tale of two cities (di cui una mia amica mi ha detto, e cito: "sì, questo potrebbe piacerti perché è tanto diverso dagli altri romanzi  di Dickens che quasi non sembra Dickens."). Vedremo cosa succederà.

4. Quali generi non leggi mai?

Ricollegandomi a quanto ho risposto alla domanda numero 2, direi la fantascienza.
Come genere narrativo mi piace, ma probabilmente riesco ad apprezzarla molto di più sotto forma di film e serie televisive che non di romanzo.
In effetti, pensandoci, ho letto davvero pochissimo di questo genere, quasi nulla, proprio perché non mi attrae.
Le uniche eccezioni sono però esempi di fantascienza molto sui generis: Terra! di Stefano Benni, letto e adorato, ma qua entra in gioco il mio amore sfrenato per questo autore; Guida galattica per autostoppisti di Douglas Adams, per me un vero e proprio cult che non mi stancherei mai di rileggere - ma appunto, fantascienza dì, ma con un approccio molto particolare.

5. Un libro nella tua libreria che probabilmente non leggerai mai

Sarei tentata di rispondere Guerra e pace, ma so che non è vero: devo solo trovare il momento e lo slancio, ma sono certa che prima o poi lo leggerò.
Non saprei, in realtà, dato che tendo comunque a voler leggere tutti i libri che possiedo.
Ecco, forse però non riuscirò mai a leggere Il circolo Pickwick di Dickens (ancora Dickens): comprato anni fa, chissà perché, è rimasto intoccato sul ripiano a prender polvere. E temo che ci resterà ancora.


Ed ecco conlcuso il primo booktag di questo blog.
E voi cosa ne pensate? Quali sono i libri che non leggerete mai?
Fatemelo sapere, se vi va, in un commento.

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